glossario della grafica tridimensionale
(a cura di www.cinema3d.it)
2D : Bidimensionale, nella grafica si intende una immagine piana formata da
pixel, le cui coordinate sono date da una coppia di valori x, y.
3D : Tridimensionale, nella grafica si intende uno spazio dove gli oggetti
(poligoni) sono individuati da una serie di punti che ne compongono i vertici.
Le coordinate di questi vertici sono date da una terna di valori x, y, z. La
rappresentazione dello spazio 3D è sempre un'immagine 2D, ottenuta attraverso il
processo di rendering.
3D Texture : Definite anche textures volumetriche. Le textures 3D possono esser
definite come lo sviluppo volumetrico di una texture 2D; una texture volumetrica
quindi sarà praticamente composta da numerose "fette" poste l'una sopra l'altra,
sino ad ottenere un cubo/parallelepipedo. I colori della textures sono indicati
da tre variabili, x, y, z, con cui il chip grafico attinge dalla texture 3D i
dati necessari per il rendering. Tali textures possono essere utilizzate per
effetti di illuminazione molto realistici: ad esempio, attorno a una lampada può
venir utilizzata una texture 3D semitrasparente; gli oggetti 3D (personaggi ad
esempio) che passeranno "attraverso" tale texture 3D verranno illuminati
realisticamente. Altri utilizzi vantaggiosi di questa textures stanno nel poter
creare differenti sezioni di un oggetto 3D al suo interno, che poi andrà
virtualmente "rotto", per esempio un muro, realizzato in 3D, che una volta
"spaccato" rivelerà al suo interno un aspetto differente, rendendo tutto molto
più realistico. Le textures 3D hanno dimensioni in formato ad esempio 64x64x64;
ciò comporta però una maggior dimensione in Bytes , e, quindi, maggior
occupazione della bandwidth della memoria video.
Accumulation Buffer : architettura grafica che aggiunge frame-buffer addizionali
per combinare differenti versioni di uno stesso frame; creata al fine di
ottenere l' Anti-Aliasing, e poi utilizzata da 3dfx per implementare il
T-Buffer.
Addtive blending: Metodologia di sovrapposizione di textures utilizzando
textures trasparenti; il nuovo colore del pixel che si otterrà sarà uguale alla
somma dei colori dei pixel che vengono sovrapposti. Se la somma farà ottenere,
ad esempio, 255 per il rosso, 255 per il blu e 255 per il verde il pixel verrà
visualizzato con il colore bianco.
AFR : Alternate Frame Rendering : Tecnologia utilizzata da ATI per utilizzare
due chip grafici operanti in parallelo, raddoppiando il Fill-rate teorico
rispetto a quello che si otterrebbe utilizzando un unico chip grafico. Questa
tecnica si tratta in pratica di combinare due chip video in modo che il primo
generi un frame (ad esempio, tutti quelli pari), mentre il secondo generi il
successivo (sempre nell'esempio, tutti quelli dispari). Tra i vantaggi di questo
approccio vi sono la possibilità, per ciascun chip, di renderizzare i propri
frames indipendentemente da cosa stia facendo l'altro chip, senza pertanto
necessità che i due chip si aspettino tra di loro per generale l'immagine 3D
(cosa che avviene utilizzando SLI o PGC).
AGP : Accelerated Graphic Port, connessione (impropriamente definita bus) tra la
scheda video e la memoria di sistema. Al contrario del bus PCI, si tratta di un
canale esclusivo che non deve essere condiviso con nessun'altra periferica. Ha
una frequenza di lavoro di default pari a 66mhz.
AGP Texturing : Processo supportato dalla quasi totalità delle schede video AGP
che permette di allocare le textures, per cui non vi è sufficiente spazio nella
memoria video, direttamente nella memoria di sistema. La bandwidth a
disposizione tra scheda video e memoria di sistema è determinata dalla modalità
AGP Transfer selezionata: 1X = 250Mb/s circa; 2X = 510 Mb/s circa; 4X =
1,02Gb/sec. Tali bandwidth sono comunque molto basse rispetto alla media di
circa 5+Gb/sec delle attuali schede video, ciò spiega come mai si ha un forte
decremento prestazionale quando si ricorre all'AGP texturing.
Alpha blending : composizione di due immagini in modo che la risultante non
sembri il prodotto di una composizione. E una tecnica utilizzata per controllare
la trasparenza degli oggetti. A differenza della funzione di blending semplice
(detta anche "seeing-through") che sovrappone semplicemente due texture
disegnando solo alcuni pixel di ognuna, questa utilizza invece due texture
complete e ne calcola punto per punto la risultante in base alla presenza del
colore "alpha" che determina la trasparenza. Nei giochi la si usa per creare
oggetti tridimensionali trasparenti o traslucidi da posizionare sopra ad altri
oggetti. Un esempio in questo senso è un guidatore dietro al parabrezza, dove il
vetro assume diverse colorazioni in trasparenza. Nel mondo dei computer dove te
immagini sono visualizzate usando il modello RGB (rosso, verde, blu) il canale
alpha può essere considerato un quarto colore che determina la relativa
intensità di un oggetto quando sovrapposto a un altro. Ad esempio una scritta
nera al 40% apparirà grigia, sovrapposta in parziale trasparenza a un'altra
immagine che vi si trova dietro. I canali di fotoritocco e correzione
dell'immagine usati da Photoshop sono un altro esempio di alpha blending: la
correzione viene impostata nel canale sottostante l'immagine e quindi viene
applicata a quest'ultima nella percentuale desiderata producendo una nuova
immagine che risulta dalla fusione dell'originale con i vari canali di ritocco.
Alpha channel :Quantità di memoria del framebuffer (solitamente 8 bit) relativa
ad ogni pixel che indica il grado di trasparenza rispetto al pixel sottostante.
In una immagine a 32 bit, 24 bit sono riservati alle informazioni sul colore e i
restanti 8 all'Alpha channel.
Aliasing : riduzione nella qualità di un'immagine causata dalla sua
rappresentazione attraverso una matrice discreta dei valori dei pixel. A
conseguenza di ciò gli oggetti dell'immagine presentano dei bordi dentellati o
seghettati.
Anti-aliasing : questo termine si riferisce alla procedura utilizzata per
smussare i 'bordi dentellati' degli oggetti presenti in un'immagine (vedere la
voce Aliasing e Jagged).
Anisotropic filtering (filtro anisotropo): un algoritmo di filtraggio delle
texture che ne migliora il rendering in funzione della visuale dell'osservatore.
API: Application Programming Interface, Si tratta di librerie grafiche, ovvero
di un'insieme di funzioni tramite le quali un'applicazione può accedere
all'hardware della scheda video, senza preoccuparsi di quale tipo o marca esso
sia. E' uno strato software che permette la compatibilità di una applicazione
con qualsiasi scheda video, purché i driver di quest'ultima abbiano il supporto
per la specifica API
Array : il comando Array duplica l'oggetto selezionato lungo gli assi coordinati
X-, Y- e Z- un numero di volte e con un passo pari a quelli scelti dall'utente.
E' possibile perciò disporre gli oggetti secondo uno 'schema' rettangolare (si
ottiene perciò una copia matriciale) oppure lungo il perimetro di un cerchio (Array
Polare) il cui centro è scelto dall'utente insieme all'angolo di riempimento
(che è quindi espressione della spaziatura angolare con la quale sono disposte
le repliche dell'oggetto originario) o lungo un percorso specificato
dall'utente.
Back-Frame Buffer : sinonimo di "buffer secondario"; si tratta di un secondo
frame-buffer che viene utilizzato per effettuare il double buffering (di default
si utilizza quest'ultima tecnica, mentre per utilizzare il triple buffering è
necessario selezionarlo nell'apposito pannello di controllo dei drivers o del
gioco stesso).
Background : ambiente, sfondo. In generale, con questo termine ci si riferisce a
'ciò che sta dietro' agli oggetti della scena o ad un'immagine bitmap, inserita
nello sfondo dell'area di lavoro per un ricalco o come ambiente per una scena di
rendering.
Bands Interleave : Scan bands interleave: tecnologia proprietaria di 3dfx, e
utilizzata nelle schede VooDoo5. Tale tecnologia, come anche il chip SLI (
descritto sotto) è utilizzata per la gestione di due chip operanti in parallelo.
In questo caso, ogni chip grafico elabora un numero variabile (dinamicamente) da
1 a 128 linee di pixel, definite bands (fasce), il che permette di distribuire
nel miglior modo possibile i calcoli relativi alle varie zone della scena 3D tra
un chip e l'altro, in modo da non appesantirne in maniera eccessiva uno rispetto
al secondo.
Bandwidth : Nel campo delle schede video si tratta della quantità massima di
dati (in Mbytes) scambiabili (NON ha nulla a che fare con la quantità di dati
allocabili) tra core grafico e memoria video; tale valore, specialmente nelle
schede grafiche più recenti è molto importante e spesso un fattore limitante per
le prestazioni della scheda video. Molti sono i dati che che vanno infatti che
vanno a gravare su di essa; quelli relativi al frame-buffer, allo z-buffer, alle
textures, al Ramdac, alla geometria dell'immagine con chip dotati di T&L.
Bilinear filtering (filtro bilineare): il bilinear fiitering e l'equivalente
dell'antialiasing, però applicato al texture map (motivo di riempimento).
Anziché eliminare la scalettatura di una linea qui e smussata la delimitazione
tra un pixel e l'altro calcolando una media pesata dei quattro pixel
circostanti. In questo modo l'immagine rimane abbastanza omogenea (benché un po'
sfuocata) anche quando l'utente esegue lo zoom del texture map di un oggetto
rappresentato tridimensionalmente (un muro o una porta in un gioco di azione, ad
esempio). In mancanza di questa tecnica si vedrebbero i quadratoni dei singoli
pixel e non si riconoscerebbe più lo scenario di cui si e fatto l'ingrandimento.
A questa funzione viene talvolta abbinato il posizionamento a livello di
sub-pixel o sub-texel (il texel è un pixel all'interno di un texture map).
Questo significa che il singolo pixel può essere posizionato al di fuori dei
confini fisici imposti dal pixel rappresentato a schermo, magari a cavallo tra
lo spazio di due pixel diversi, usando parte di entrambi per creare il terzo.
Nel rendering tridimensionale questo effetto rende più realistica l'immagine ed
elimina il movimento a scatti creando dei punti di passaggio intermedi anziché
dover saltare da un pixel all'altro mentre l'immagine si muove. La tecnica viene
utilizzata per correggere l'effetto mosaico che può risultare dall'applicazione
di texture su oggetti 3D dalla forma molto complessa. E' un metodo che richiede
molta potenza di calcolo e può penalizzare sensibilmente le prestazioni se non è
svolto dall'hardware dedicato.
Buffer Z : zona di memoria destinata a racchiudere le coordinate di profondità
(asse Z della vista prospettica, ovvero l'asse normale al quadro prospettico e,
cioè, all'osservatore). Perciò lo Z-buffering è una tecnica d'implementazione
dell'algoritmo per la rimozione delle superfici nascoste durante la fase di
disegno dell'oggetto sullo schermo in modo da non visualizzare quelle parti che
risultano coperte da altre.
Bump map : mappa Bump. Una Bump map è molto simile ad una texture map. Invece di
applicare i colori della bitmap al colore dell'oggetto, usa le aree d'ombra e di
luce della bitmap per far sì che l'oggetto appaia con dei rilievi (i bumps sono,
infatti, delle sporgenze). Generalmente la mappa bump è un'immagine in toni di
grigio dove al bianco e nero (estremi) sono associati rispettivamente i valori
minimo e massimo dell'effetto rilievo.
Bend : piegare, incurvare. Il comando Bend piega un oggetto rispetto ad un asse.
La lunghezza dell'asse è perciò molto importante poiché questo comando si
applica ai punti dell'oggetto corrispondenti all'interno dell'asse stesso. E'
importante ricordare che il comando Bend muove i punti di controllo perciò è
possibile eseguire un Bend solo su punti di controllo, curve, superfici e mesh
non su polisuperfici.
Bitmap : una bitmap rappresenta un formato digitale di un'immagine i cui bits
fanno riferimento ai pixels. In particolare, una bitmap è un'immagine costituita
da una matrice di punti il cui valore del colore è rappresentato da un certo
numero di bit predefinito (profondità di colore o di bit). Il numero di bit
utilizzati determina il massimo numero di colori visualizzabile. Ad esempio, 24
bit significa che ogni punto è rappresentato da 2 24 = 16 milioni di possibili
valori di colore; 16 bit corrisponde a 2 16 = 65000 colori; 8 bit corrisponde a
2 8 = 256 colori - in questo caso è possibile sia definire una scala a toni di
grigio sia una scala di colore-. Infine, 1 bit corrisponde a 2 1 = 2 colori
ovvero immagini costituite da pixel bianchi e neri che generano quindi
un'immagine al tratto.
Blend : raccordare. Il comando Blend può esser applicato sia a curve sia a
superfici. Nel primo caso, crea un segmento di curva che è tangente alle
estremità delle due curve da connettere; nel secondo caso crea una superficie
tangente alle due superfici da connettere.
CAD : Computer aided design, indica generalmente la progettazione e il disegno
tecnico, anche in 3D, tramite computer.
Calibrate : calibrazione. Con questo termine si indica quel processo di
regolazione degli strumenti di lavoro rispetto ad una misura standard di
riferimento, allo scopo di ottenere un risultato affidabile e ripetibile.
Chamfer : il comando Chamfer crea un raccordo lineare tra curve o superfici
qualora queste non siano a contatto, altrimenti genera uno smusso. In
particolare nel caso di un raccordo tra due curve, genera un segmento tra gli
estremi da connettere, mentre nel caso di due superfici il comando è applicato
ad un bordo/spigolo comune e genera, lungo tale bordo, una superficie piana. Il
comando Chamfer si differenzia dal comando Fillet nella modalità con cui è
creato il raccordo/smusso (vedere Fillet).
Clipping : Fase di costruzione geometrica di una immagine 3D: vengono rimossi
("tagliati"), i poligoni non visibili all'osservatore, perché troppo lontani o
perché coperti da altri poligoni. Tale operazione è a carico della cpu di
sistema, a meno che non si utilizzi un chip grafico sprovvisto di motore T&L
(che andrebbe più appropriatamente definito TCL) gestito in hardware.
Compressione textures : le textures sono prima di tutto dei files, da cui poi il
chip grafico attinge i dati necessari per il rendering della scena 3D. Maggiori
sono le loro dimensioni (in Bytes) e maggiore sarà la quantità necessario di
memoria per allocarle, e maggiore sarà anche la quantità di bandwidth su cui
andranno a gravare. Riducendone le dimensioni è possibile aumentare la bandwidth
disponibile, con un incremento prestazionale; tale incremento può essere anche
molto vistoso nel caso che senza compressione le textures non siano del tutto
allocabili nella memoria video, mentre con la compressione lo siano. Le tecniche
di compressione textures si propongono di ridurre il più possibile le dimensioni
citate inizialmente, con una perdita di qualità grafica il più lieve possibile.
Un' ulteriore possibile finalità d'utilizzo sta nel fatto che alla netta
riduzione delle dimensioni (in Kb) delle textures, è possibile utilizzare
textures con risoluzione molto più alte, quindi dotate di un livello di
dettaglio decisamente maggiore, potendone mantenere la dimensione invariata (e
quindi mantenendo invariate le prestazioni). Esistono svariate tecniche di
compressione textures, che si differenziano per rapporto di compressione,
qualità visiva, e casa produttrice che ne detiene l'esclusiva per l'utilizzo
nelle proprie schede.
Construction Plane : piano di costruzione. Il piano di costruzione si configura
come un piano d'appoggio su cui si muove il cursore a meno che non siano
attivati particolari vincoli come ad esempio lo snap all'oggetto e la modalità
elevatore. Ciascuna viewport possiede il proprio piano di costruzione che è
quindi indipendente da quello delle altre viewport. E' importante osservare che
ciascun piano di costruzione è dotato di un proprio sistema di riferimento (e
perciò di coordinate) e di una griglia. In questo senso quindi il piano di
costruzione rappresenta il sistema di coordinate locali per una viewport e può
esser differente da quello del sistema di riferimento assoluto (globale).
Constraint : vincolo. Con questo termine si indica quell'insieme di limitazioni
sul movimento del puntatore che permettono di modellare gli oggetti in modo
accurato. Questi limiti muovono il puntatore ad un punto specifico nello spazio
o guidano il suo movimento secondo il vincolo imposto. Tra i Constraint si
annoverano il Distance Constraint (vincolo sulla distanza) e l'Angle Constraint
(vincolo sull'angolo).
Control Point : punto di controllo. I punti di controllo sono dei punti di
riferimento su una curva o superficie, utilizzati per modificarne la forma.
Modificando la posizione di un punto di controllo, una curva/superficie è
deformata in modo smussato (vedere Edit Point). E' importante ricordare che
modificando un punto di controllo di una curva (e analogamente di una
superficie), quest'ultima non 'passa' per le nuove posizioni assunte dai punti
di controllo ma si dispone vicino ad esse al fine di mantenere un aspetto
smussato. Nella geometria NURBS, i punti di controllo sono una lista di punti in
numero al minimo pari a (grado +1), dove il grado di una curva è un numero
intero positivo associato alla forma della curva stessa (grado 1 = curva
lineare, ').
Coordinate : gruppo di valori numerici che determina la posizione di un punto
rispetto al sistema di riferimento. Si chiamano coordinate assolute quelle
coordinate che si riferiscono al sistema di riferimento indipendente dal piano
di costruzione della viewport attiva. In ambiente CAD spesso ci si riferisce a
questo sistema di riferimento come World Reference System perciò le coordinate
assolute sono anche chiamate globali (world). Le coordinate relative sono le
coordinate che si riferiscono all'ultimo punto inserito e in Rhino si
distinguono da quelle assolute facendo precedere la lettera r al valore delle
coordinate. In Rhino vi sono anche le coordinare del piano di costruzione e le
coordinate polari (dette talvolta cilindriche).
CrossHairs : modalità di visualizzazione del puntatore. Il puntatore assume
nell'area di lavoro la forma di una croce, costituita da due segmenti ortogonali
che si estendono in tutta la vista e si intersecano nel puntatore.
Cubic Environment Mapping (CEM) : Tipologia di Environment Mapping implementata
nei chip grafici GeForce256/GeForce2 GTS/ATI Radeon. Il Cube Environment Mapping
è una tecnica, implementata nelle API DirectX 7 e Open GL, che permette di
analizzare le riflessioni dell'ambiente facendo si che queste vengano generate
sulle sei facce di un cubo,e il punto di osservazione si trovi al centro di
esso. Si ha così una resa dell'effetto molto realistica, e indipendente dal
punto di osservazione. Unica limitazione sta nel fatto che nella scena 3D
riflessa con il CEM non devono trovarsi oggetti in movimento..
Default : con questo termine s'intende il valore predefinito per un input o un
parametro del programma.
Depth of Field : effetto grafico facente parte del T-Buffer 3dfx implementato
nelle schede VooDoo5; tale effetto fa in modo che le zone della scena 3D più
vicine rispetto a un ipotetico punto di osservazione vengano sfuocate, e idem
per le zone più lontane. Per essere applicato richiede il supporto specifico da
parte del videogame che lo andrà a sfruttare nella maniera il più realistica
possibile.
Direct3D: una specifica hardware e software sviluppata da Microsoft per la
grafica tridimensionale(3D) in ambiente Windows 95-98 e, in futuro Windows 2000
e versioni successive. Viene utilizzata per sviluppare giochi per Windows capaci
di sfruttare le funzioni 3D delle moderne schede grafiche per PC. DirectX: E'
un'API a livello HAL (Hardware Abstraction layer, strato di astrazione hardware)
che include Direct3D (che accelera il texture mapping e altri processi grafici),
DirectSound (per le schede audio), DirectDraw (per la grafica vettoriale), e la
coppia DirectPlay e Directlnput.
DIME : DIrect Memory Execute, sinonimo di AGP texturing; particolarità
dell'interfaccia AGP che permette di allocare le textures, per cui non vi è
spazio nella memoria video, nella memoria di sistema.
Dithering : Operazione che permette di ridurre la profondità di colore di
un'immagine, riducendo l'occupazione di memoria ma anche la definizione.
DMA : Direct Memory Access, modalità utilizzata dalle periferiche per accedere
alla memoria di sistema senza impegnare la CPU.
Double buffering (doppio buffer): è una tecnica utilizzata per garantire la
generazione fluida e costante di un elevato numero di fotogrammi al secondo. Le
immagini 3D in movimento sono costituite da una sequenza di fotogrammi 2D
generati ogni trentesimo di secondo e risultanti da decine di milioni di calcoli
matematici. Ogni fotogramma viene inviato allo schermo sotto forma di bit
"disegnati" in una finestra di memoria detta frame buffer. La tecnica del doppio
buffering fa uso di due finestre di memoria separate; in questo modo
l'acceleratore grafico può visualizzare un fotogramma in una finestra e, nello
stesso momento, calcolare il fotogramma successivo nell'altra finestra.
L'assenza di questa funzione può causare animazioni poco fluide o errori di
visualizzazione durante il passaggio da un fotogramma all'altro.
Dot Product 3 (Bump Mapping) : tipologia di Bump-Mapping; richiede una
determinata "bump map texture" che deve venir fornita per la realizzazione
dell'effetto, e perciò richiede un supporto specifico da parte dei
programmatori. Ad ogni pixel nella texture è attribuito un valore che indica
l'inclinazione della superficie. Elaborando questi dati con la/e fonte/i di luce
viene determinato in quale direzione deve venir riflessa la luce da ogni zona
della superficie in questione. Questa tipologia di Bump-Mapping è adatta ad
esser utilizzata per oggetti statici di vario tipo, ma non è indicata per la
realizzazione di superfici in movimento come acqua o liquidi vari; anche per
quanto riguarda le superfici riflettenti è decisamente più indicato l'utilizzo
dell' EMBM. Il Dot Product 3 Bump Mapping è supportato attualmente dai chip
grafici NVidia GeForce2 GTS e ATI Radeon.
Drag : trascinare.
Drape : il comando Drape esegue una 'posa' di una superficie su degli oggetti
sottostanti un'area rettangolare selezionata dall'utente nella modalità di
visualizzazione Shade. Con questa funzione è possibile perciò rivestire un o più
oggetti con una superficie.
Drivers : Gestiscono la scheda video facendo sì che venga ottimizzata la
gestione dell' hardware disponibile per accelerare determinate funzioni
grafiche. generalmente è sempre bene utilizzare i drivers più recenti per la
propria scheda grafica, in modo da ottenere la miglior ottimizzazione, e quindi,
migliori prestazioni e stabilità operativa.
Dual Paraboloid Environment Mapping : Questa tecnica di Environment Mapping
richiede due reflection map textures. Le due textures utilizzate sono di forma
quadrata ma vengono distorte a forma paraboloide. Anche questa tecnica può
rivelarsi utile soprattutto per la rappresentazione di oggetti fissi che
richiedono riflessioni particolarmente complesse.
Duplicate : duplicare. Questo comando permette di creare delle copie di
curve/superficie/oggetti.
DXTC : DirectX Texture Compression. Tecnica di compressione textures inclusa
nelle API Microsoft DirectX, e supportata dalla stragrande maggioranza degli
attuali chip grafici.
DXVC: DirectX Volume Compression. Tecnica di compressione delle textures
volumetriche integrata nelle librerie DirectX a partire dalla release 8.0. Tale
tecnica funziona in maniera molto semplice: viene presa ogni singola "fetta" 2D
che compone la 3D Texture e viene compressa utilizzando l'algoritmo DXTC.
Edge : bordo/spigolo. Il bordo di una superficie o polisuperficie è aperto (naked)
quando non è connesso ad un altro bordo. In particolare i solidi non hanno
spigoli aperti.
Edge antialiasing: limita la scalettatura degli spigoli dei triangoli calcolando
per interpolazione coni pixel adiacenti il corretto colore da applicare.
Edit Point : punto di Edit. Con questo termine si indicano quei punti che
giacciono sulla curva e muovendo i quali è possibile modificare la forma della
curva stessa.
Elevator Mode : modalità elevatore. Con questo termine ci si riferisce
all'operazione di elevazione dal piano di costruzione. Questa operazione viene
visualizzata attraverso una linea guida di colore bianco che indica che il
puntatore (marker) è vincolato a muoversi perpendicolarmente al piano di
costruzione.
EMBM : Tipologia di Bump Mapping, dalla resa grafica molto elevata e adatto ad
essere utilizzato anche per superfici in movimento quali acqua o liquidi vari.Si
ha ciò al prezzo della richiesta di un supporto specifico per tale effetto
abbastanza laborioso. In dettaglio, l'Environmental Mapped Bump Mapping permette
di implementare quattro differenti tipologie di effetti:
NURBS
Cosa significa il termine NURBS? Le *NURBS (Non-Uniform Rational B-Splines) sono delle rappresentazioni matematiche della geometria 3D, le quali definiscono accuratamente qualunque forma: da una semplice linea, ad un cerchio, un arco o una curva, fino al più complesso solido o superficie a forma libera o organica 3D. Grazie alla sua accuratezza e flessibilità, i modelli NURBS possono esser usati in molti processi differenti, dalle illustrazioni ed animazioni sino alla progettazione industriale. Le geometrie NURBS hanno 5 importanti caratteristiche che le rendono una scelta ideale per la modellazione assistita da computer (Computer Aided Modelling). La maggior parte delle soluzioni standard attualmente in uso nell’industria è in grado di importare ed esportare le geometrie NURBS. Questo significa che i fruitori possono e dovrebbero aspettarsi di poter importare ed esportare i modelli geometrici tra i vari programmi di modellazione, rendering, animazione ed analisi ingegneristica e poter quindi memorizzare una geometria assolutamente accurata, in modo che possa essere riutilizzata anche fra 20 anni. Le NURBS sono consolidate e ben note. I principi matematici e informatici delle geometrie NURBS vengono insegnati nelle maggiori università. Ciò significa che i produttori di software specialistici, i team ingegneristici, gli studi di design industriale, le case di animazione che necessitano di realizzare applicazioni personalizzate, possono trovare programmatori preparati in grado di lavorare con le geometrie NURBS. Le NURBS possono rappresentare accuratamente sia oggetti geometrici standard come linee, cerchi, ellissi, sfere e toroidi, sia geometrie a free-form come ad esempio un intero corpo umano. La quantità d'informazioni richiesta per la rappresentazione accurata di una geometria NURBS è di gran lunga inferiore alla quantità di informazioni necessaria per rappresentare la stessa geometria in modo approssimato con le mesh. La "Regola di stima di una NURBS" discussa in seguito, può essere implementata su un PC in un modo efficiente ed accurato. Cos’è la geometria NURBS poiché le curve e le superfici NURBS si comportano in modo analogo, la terminologia tecnica ad esse relative è pressoché la stessa. Si descriveranno in dettaglio alcune caratteristiche relative alle geometrie NURBS nel caso delle curve, poiché queste ultime sono più semplici da trattare. Una curva NURBS è definita da quattro caratteristiche: il grado, i punti di controllo, i nodi e la regola di stima. Grado Il grado è un numero intero positivo. Di solito vale 1, 2, 3 o 5, anche se può essere qualunque numero intero. In Rhino, le linee e le polilinee di norma hanno grado 1, i cerchi hanno grado 2 e la maggior parte delle curve free-form hanno grado 3 o 5. Talvolta si usano i termini lineare, quadratico, cubico e quintico invece che indicare il grado della curva con il rispettivo numero. Il termine lineare significa di grado 1, il termine quadratico significa di grado 2, il termine cubico significa di grado 3, il termine quintico significa di grado 5. È conveniente consultare le referenze per ottenere ulteriori informazioni sull’ordine o sul grado di una curva NURBS. L'ordine di una curva NURBS è un numero intero positivo pari a (grado+1). Conseguentemente il grado di una curva è dato da (ordine-1). E’ possibile aumentare il grado di una curva NURBS senza cambiarne la forma ma non è possibile ridurne il grado senza modificarne la forma. Punti di controllo I punti di controllo sono una lista di punti in numero al minimo pari a (grado+1) Uno dei modi più semplici per cambiare la forma di una curva NURBS è muovere i suoi punti di controllo. Ai punti di controllo è associato un valore denominato peso. A meno di alcune eccezioni, i pesi sono numeri positivi. Quando i punti di controllo di una curva hanno tutti lo stesso peso (di solito 1), la curva viene chiamata non razionale. La lettera R dell'acronimo NURBS sta per "razionale" e indica che una curva NURBS può essere razionale. In pratica la maggior parte della NURBS sono non razionali. Solo poche curve NURBS sono sempre razionali: i cerchi e le ellissi sono un esempio di rilievo. Nodi I nodi sono un elenco di (N-1) numeri in cui N rappresenta il numero di punti di controllo. Talvolta questa lista di numeri è detta vettore nodo. In questi termini la parola vettore non significa una direzione 3D. La lista di nodi deve soddisfare diverse specifiche tecniche: il modo standard per assicurarsi che queste condizioni tecniche siano soddisfatte è di richiedere che i nodi siano gli stessi o siano maggiori man mano che si procede verso la fine della lista e di limitarne il numero di valori ripetuti ad un numero non maggiore del grado. Per esempio, per una curva NURBS di grado 3 con 11 punti di controllo, la lista 0,0,0,1,2,2,2,3,7,7,9,9,9 dei numeri di nodo è soddisfacente, mentre la lista 0,0,0,1,2,2,2,2,7,7,9,9,9 è inaccettabile, poiché sono presenti 4 numeri 2 e 4 è maggiore del grado della curva in esame. Si chiama molteplicità del nodo il numero di volte in cui il valore del nodo si ripete. Nella lista di nodi 0,0,0,1,2,2,2,3,7,7,9,9,9 riportata precedentemente, il valore del nodo pari a 0 ha molteplicità 3, il valore del nodo pari a 1 ha molteplicità 1, il valore del nodo pari a 2 ha molteplicità 3, il valore del nodo pari a 3 ha molteplicità 1, il valore del nodo pari a 7 ha molteplicità 2 ed il valore del nodo pari a 9 ha molteplicità 3. Si dice che un nodo ha molteplicità piena se il suo valore si ripete tante volte quante il grado. Nell'esempio discusso, i valori di nodo pari a 0, 2 e 9 hanno molteplicità piena. Il valore di un nodo che figura una volta sola si dice nodo semplice. Nell'esempio riportato, i valori di nodo pari a 1 e a 3 sono nodi semplici. Se una lista di nodi inizia con un nodo a molteplicità piena, seguito poi da nodi semplici, termina quindi con un nodo a molteplicità piena e tutti i valori sono ugualmente spaziati, allora i nodi si dicono uniformi. Per esempio, se una curva NURBS di grado 3 con 7 punti di controllo ha i nodi 0,0,0,1,2,3,4,4,4 allora la curva ha nodi uniformi. Invece i nodi 0,0,0,1,2,5,6,6,6 sono non uniformi. I nodi senza uniformità si dicono appunto non-uniformi. Le lettere N ed U in NURBS indicano Non Uniforme e si riferiscono al fatto che i nodi di una curva NURBS possono essere non uniformi. Valori di nodo ripetuti all’interno di una lista di nodi rendono la curva NURBS meno smussata. Come estrema conseguenza, un nodo a molteplicità piena nel mezzo di una lista di nodi, indica che c'è un punto nella curva NURBS che può essere associato ad una discontinuità. Per questa ragione, alcuni designer preferiscono aggiungere e rimuovere i nodi e poi sistemare i punti di controllo per ottenere curve con forme rispettivamente più smussate o più spigolose. Poiché il numero dei nodi è pari a (N+grado-1), in cui N è il numero di punti di controllo, aggiungere dei nodi comporta aggiungere punti di controllo esattamente come rimuovere dei nodi implica che vengano rimossi anche dei punti di controllo. I nodi possono essere aggiunti senza modificare la forma di una curva NURBS. In generale, la rimozione di nodi cambia la forma di una curva. Nodi e punti di controllo Un comune malinteso è quello di accoppiare ciascun nodo ad un punto di controllo ma questo è vero solo per le NURBS di grado 1 (polilinee). Per NURBS di grado maggiore, sono presenti gruppi di (2 X grado) nodi che corrispondono a gruppi di (grado+1) punti di controllo. Per esempio si supponga di avere una NURBS di grado 3 con 7 punti di controllo e nodi pari a 0,0,0,1,2,5,8,8,8. I primi quattro punti di controllo sono raggruppati con i primi sei nodi. I punti di controllo dal secondo al quinto sono raggruppati con i nodi 0,0,1,2,5,8. I punti di controllo dal terzo al sesto sono raggruppati con i nodi 0,1,2,5,8,8. Gli ultimi quattro punti di controllo sono raggruppati con gli ultimi sei nodi. Alcuni modellatori, che usano obsoleti algoritmi per la stima di una NURBS, richiedono due ulteriori valori di nodo per un totale di (grado+N+1) nodi. Durante l’importazione e l’esportazione di una geometria NURBS, automaticamente sono aggiunti o rimossi questi nodi superflui a seconda di ciò che richiede la situazione. Regola di stima La regola di stima (evaluation rule) di una curva associa, con una formula matematica, un numero ad un punto. La regola di stima NURBS è una formula che riguarda il grado, i punti di controllo ed i nodi. ed in essa sono presenti degli oggetti detti funzione base B-spline. Le lettere BS nell'acronimo NURBS stanno per “basis spline.” Il numero con il quale si avvia la regola di stima è chiamato parametro. E’ possibile quindi pensare alla regola di stima come ad una “scatola nera” che riceve un parametro e produce un punto posizione. Il grado, i nodi e i punti di controllo determinano come lavora questa “scatola nera”. |
Surface bumps (incisioni, cortecce di alberi);
Surface animations with reflections (increspature, onde del mare);
Surface animations and morphing (fusioni, modifiche della pelle);
Environment - atmosphere distortion (effetti di lente, luccichio del metallo)
I programmatori devono fornire la disponibilità di tre differenti textures
perché possa essere applicato l'EMBM:
texture di base (opzionale)
bump map
environment map
Questo è uno dei motivi per cui al momento l'EMBM non ha riscontrato il supporto
da parte di un buon numero di videogames, bensì di pochissimi dei titoli usciti
sinora.
Embedded memory : si tratta di memoria video integrata direttamente nel chip
grafico; in questo modo essa può usufruire di un bus con ampiezza maggiore
(rispetto al bus esterno utilizzato di norma) e quindi usufruire di una
bandwidth molto elevata. Attualmente un limite di tale tecnologia è la quantità
di memoria che è possibile includere nel core grafico, per problemi di densità
di transistor e surriscaldamento. Se, all'atto pratico, si necessità di allocare
una quantità di textures nella memoria con bus esterno, poiché la quantità di
embedded ram è insufficiente, le prestazioni saranno limitate dalla banda
disponibile con la memoria esterna. Attualmente i BitBoys OY hanno in sviluppo
il progetto di un chip grafico dotato di questa tecnologia.
Emboss (Bump Mapping) : Si tratta della tipologia più semplice di Bump Mapping;
viene presa una height map texture (nel quale sono evidenziati i rilievi), che
viene privata delle fonti di luce, e con la sottrazione della prima con la
seconda si ottiene quindi una texture chiamata Bump Map. Quest'ultima verrà poi
combinata con la texture originale, completando quindi il processo. la resa
grafica dell'Emboss Bump Mapping è generalmente inferiore sia a EMBM che a Dot
Product 3 , nonostante abbia comunque un impatto sulle prestazioni degno di
nota.
Environmental mapping : Questa tecnica permette di simulare la riflessione
dell'ambiente 3D sugli oggetti facendo uso di una texture. Per simulare uno
specchio davanti una fonte luminosa si può semplicemente utilizzare un'immagine
stessa della fonte luminosa mappata sullo specchio. Ne esistono differenti
tecniche, tra cui Dual Paraboloid, Spherical e Cubic.
Explode : esplodere/scomporre. Il comando Explode permette di suddividere una
polisuperficie nelle superfici componenti, una curva nei segmenti di curva e una
polilinea in segmenti di linea.
Extend : estendere. Questo comando estende una curva/superficie. E' possibile
eseguire un'estensione di una curva tramite un arco, un segmento o tramite una
curva/superficie smussata. Nel caso di una superficie è possibile applicare
questo comando per ottenere un'estensione smussata o lineare.
Extract : estrarre. Questo comando separa una polisuperficie nelle superfici
componenti. Questo comando è usato anche per estrarre sia il wireframe sia una
isoparm da una superficie/ polisuperficie.
Extrude : estrudere. Il comando Extrude permette di creare una superficie da una
curva e un solido da una superficie. In particolare, è possibile estrudere una
curva perpendicolarmente al piano di costruzione attraverso il comando Extrude
Straight ed estrudere una curva lungo un percorso (Extrude along a path)
mantenendo la sezione della curva parallela al piano di costruzione.
Fair : il comando Fair rimuove vistose variazioni di curvatura mantenendo i
cambiamenti della geometria entro la tolleranza specificata.
Fillet : raccordare. Il comando Fillet, similmente al comando Chamfer, crea un
raccordo tra curve o superfici. Si differenzia da quest'ultima poiché, nel
raccordare due curve, genera un arco tra gli estremi da connettere invece che un
segmento (il raggio del raccordo è un parametro impostabile).
Fill Rate : Misura prestazionale: a seconda del contesto in cui è usato, indica
il numero di pixel o texel che un chip grafico è in grado di elaborare per il
rendering. Viene calcolato moltiplicando la frequenza di clock del chip grafico
per il numero di pipelines di rendering; se si vuole ottenere il Fill-rate in
Mtexel/sec il risultato del precedente prodotto va moltiplicato per il numero di
Texture Units per pipelines utilizzate dal chip grafico in questione.
Filtering : Processi di vario tipo a carico del pixel da visualizzare, che
permettono di correggere le distorsioni durante l'applicazione delle texture,
prendendo come riferimento i pixel adiacenti.
Flatshading (ombreggiatura piatta): modello d'illuminazione secondo cui ogni
poligono viene identificato con un solo colore che rappresenta la combinazione
della luce ambientale e delle caratteristiche cromatiche dell'oggetto. II
risultato è piuttosto scadente in quanto gli oggetti appaiono sfaccettati e
lasciano intravedere la scomposizione in poligoni. E' il modello spesso
utilizzato dai motori di rendering software, che gravano interamente sul
processore centrate della macchina e per ciò non possono permettersi di
assorbire troppa potenza elaborativa.
Flip : invertire. Questo comando inverte la direzione di una curva/superficie/mesh
mantenendo la forma e la dimensione dell'oggetto selezionato inalterata.
Fit : questo comando permette di ricostruire una curva con un numero specificato
di punti di controllo. A differenza dal comando Rebuild, i punti di controllo
non sono distribuiti in modo uniforme.
Flyout : con questo termine si indica una barra degli strumenti che sia mobile,
cioè posizionabile ovunque nell'area di lavoro.
Fogging : è una tecnica utilizzata per nascondere l'orizzonte di uno scenario 3D
e tutti gli oggetti che si trovano oltre una distanza prefissata
dall'osservatore. Consiste nello sfumare gradualmente verso il bianco tutti i
punti che si trovano oltre un piano verticale predefinito. Questa tecnica
permette di migliorare le prestazioni dell'applicazione in quanto riduce il
dettaglio della scena, soprattutto nel caso di rappresentazioni di luoghi aperti
come avviene di solito nei simulatori di volo.
Frame : Con questo termine di indica un "fotogramma", cioè ogni singola immagine
2D con la quale viene resa una scena 3D. Maggiore è la quantità di frames
generati in un secondo, e maggiore risulterà la fluidità dell'animazione della
scena 3D. Oltre un certo numero di FPS (tipicamente 60) l'occhio umano non è in
grado di percepire la differenza rispetto a FPS superiori.
Frame-buffer : Parte della memoria della scheda video destinata a contenere
l'immagine finita. La sua dimensione determina la massima risoluzione e la
massima profondità di colore dell'immagine che può essere visualizzata con una
certa scheda video. Durante la generazione di scene 3D la quantità di memoria
occupata è esattamente pari alla dimensione in pixel dell' immagine per la
profondità di colore. A ogni "cambio" di frames tale zona viene completamente "resettata"
e rigenerata, come anche per lo Z-Buffer. La celerità di questa due ultime
operazioni può dipendere dal tipo di memoria utilizzata. (vedi Sdram e Sgram)
Frame-rate/FPS : Frame Per Second. Per Frame-Rate si intende la quantità di
frames, fotogrammi, visualizzati sul monitor in un determinato ambiente
operativo, quale ad esempio l'utilizzo di un determinato videogioco. I
benchmarks per testare le prestazioni delle schede video utilizzano generalmente
tale misura per indicare le prestazioni della scheda grafica.
Free form : la traduzione letterale di Free form è forma libera. Questo termine
è utilizzato per caratterizzare oggetti ergonomici, aerodinamici o che in
generale hanno una forma 'poco' geometrica. Il termine è utilizzato anche per
indicare le forme degli oggetti organici.
Freeze : congelare. Questo comando, analogamente al comando Lock, permette di
congelare gli oggetti o i layers, A seguito di tale operazione, gli oggetti
congelati non possono esser selezionati ma verso essi è possibile eseguire uno
snap. Si ricorda che nella finestra di dialogo Osnap, il comando Freeze
disabilita tutti gli snap persistenti attivi.
FSAA : Full-Screen-Anti-Aliasing. Sinonimo di Anti-Aliasing.
FXT1 : Tipologia di compressione textures proprietaria di 3dfx, e supportata
dalle schede VooDoo5. Tale tecnologia può sfruttare sino a ben 4 algoritmi
differenti di compressione, a seconda della tipologia di texture da comprimere,
in modo da ottimizzarne la resa grafica. Il rapporto di compressione è di ben 8
volte inferiore alla dimensione originale della texture. Sono disponibili due
modalità di utilizzo dell'FXT1:
La prima, consiste nella classica compressione in tempo reale delle textures,
che utilizza le textures non compresse presenti sull'HD, che perciò occupano un
maggiore spazio su di esso.
La seconda, consiste nella possibilità di comprimere le textures già in fase di
installazione, in tal modo su HD vengono memorizzate le textures già compresse
secondo gli algoritmi di 'FXT1, che perciò occupano una quantità 8 volte minore
di spazio su disco; unico svantaggio sta nel fatto che se l'utente dovesse
cambiare scheda grafica (con un modello che non supporta l' FXT1) avrebbe la
necessità di reinstallare nuovamente il gioco, in quanto le textures compresse
non sarebbero più utilizzabili.
Fog Table : Tecnica utilizzata dagli acceleratori 3D per renderizzare effetti di
nebbia. I colori degli oggetti più lontani vengono "mescolati" col colore della
nebbia, la cui intensità è in funzione della distanza all'interno della scena
3D. Sia il colore della nebbia che la sua "densità" (che decide quanto il colore
della nebbia deve prevalere rispetto al colore del pixel originale) sono
programmabili. La fog-table rappresenta la scena 3D attribuendo un valore per
ogni pixel che indica la densità della nebbia da 0 a 255.
Geometry setup : Prima fase di costruzione geometrica di una immagine 3D:
traslazione, trasformazione e rotazione dei triangoli più illuminazione.
Richiede una grossa mole di calcoli in virgola mobile, svolti solitamente dalla
FPU, quindi a carico della CPU di sistema. Alcuni dei più recenti chip grafici
supportano la gestione di tali funzioni (T&L) in hardware, sgravando la cpu da
tali calcoli e migliorando le prestazioni.
GLide : un'interfaccia di programmazione software sviluppata da 3Dfx Interactive
per sfruttare le capacità hardware degli acceleratori grafici della famiglia
Voodoo e Banshee, usati su molte schede per i giochi.
Gouraud shading (ombreggiatura Gouraud): modello d'illuminazione secondo cui
ogni poligono viene rappresentato con più colori. II risultato della
sovrapposizione della luce ambientale con la superficie dell'oggetto e calcolato
sui vertici di ciascun poligono; il colore della superficie interna viene poi
calcolato per interpolazione dei valori ottenuti sui vertici.
GPU : Graphing Processing Unit. Dicesi di tutti i chip grafici in grado di
gestire in hardware le funzioni di Transform&Lighting, precedentemente viste con
il nome di Geometry Setup. Essendo esse appositamente progettate per occuparsi
di tali calcoli sono generalmente nettamente più veloci delle cpu di sistema in
tale elaborazione.
Grid : griglia. La griglia è una rappresentazione visuale del piano di
costruzione. Attivare lo snap alla griglia può essere d'aiuto alla modellazione.
Help = Letteralmente 'aiuto'. Questo termine indica la Guida in Linea.
Highlight : illuminazione. Questo termine si riferisce alla luminosità
dell'oggetto illuminato dalla sorgente di luce direzionale (spotlight). Tale
parametro è impostato direttamente dalle proprietà dell'oggetto, variando la
posizione del cursore corrispondente all'interno dell'intervallo (Small/Big).
HyperZ : Questa tecnologia proprietaria di ATI consiste in una particolare cache
che fa in modo che la maggior parte dei poligoni che non sono visibili
all'osservatore (perché coperti da altri poligoni) vengano tralasciati nella
fase di rendering delle textures con cui sarebbero stati "coperti", diminuendo
nettamente la mole di da elaborare e liberare specialmente bandwidth della ram.
Vengono inoltre effettuati alcuni tipi di compressione ai dati relativi allo
Z-Buffer, uno dei fattori che incide in maniera importante sull'occupazione
della bandwidth. Attualmente tale tecnologia è implementata nel chip grafico
Radeon256.
HSB : acronimo di Hue, Saturation, Brightness, ovvero tonalità, saturazione e
luminosità, indicante una modalità di rappresentazione del colore con tre
canali.
ICD OpenGL : Installable Client Driver, tipo di driver che offre pieno supporto
alle specifiche OpenGL, consentendo di essere usato con tutte le applicazioni
che lo sfruttano. Viene generalmente fornito insieme ai drivers della scheda
video, e anche in questo caso è bene possederne la versione più recente.
Interpolazione : Procedimento matematico-statistico alla base di molte tecniche
grafiche, consiste nel costruire una funzione tra due o più valori noti.
Isoparm : isoparametrica. Si tratta di una famiglia di infinite curve che
definiscono la geometria della superficie secondo due direzioni preferenziali
che per convenzione vengono chiamate u e v (es. latitudine e longitudine, x e y,
'). In particolare, le isoparms sono delle curve utilizzate nella
visualizzazione wireframe per rappresentare gli oggetti. A differenza delle mesh
poligonali, non definiscono una superficie ma rappresentano solo un aiuto alla
visualizzazione di un oggetto. La densità delle isoparms può esser impostato a
piacimento.
Jagged : letteralmente jagged significa 'dentellato', 'seghettato', 'sfaccettato'.
Questo termine può esser utilizzato in vari contesti. Nella visualizzazione
ombreggiata (shade) o nel rendering, la conversione di un oggetto può avvalersi
di un numero non sufficientemente alto di poligoni tanto che i poligoni
adiacenti risultano distinguibili gli uni dagli altri. Giacché i poligoni sono
figure piane, l'oggetto non appare smussato ma sfaccettato (jagged). E'
importante ricordare anche le immagini digitali di rendering possono presentare
una più o meno marcata 'dentellatura' (jagged o aliasing) ai bordi degli oggetti
e questo problema viene risolto utilizzando opportuni algoritmi già compresi in
Rhino. Inoltre, le ombre proiettate da sorgenti di luci direzionali (Spotlights)
possono presentare dei bordi dentellati (jagged) che possono esser eliminati
aumentando le dimensioni della mappa d'ombra.
Join : unire. Il comando Join unisce due linee/superfici che hanno un
punto/bordo in comune. Il risultato del Join è un unico oggetto (linea /polisuperficie)
che è ancora scomponibile nelle primitive attraverso la funzione explode
(esplodere).
Kink : questo vocabolo significa 'piega', 'discontinuità'. Se due curve sono
unite insieme e hanno due diverse direzioni della tangente nel punto d'unione,
in quel punto si presenta una piega. Le superfici costruite da curve dotate di
kink (kinked curve) presentano una piega (crease) nel punto di discontinuità,
determinando perciò una polisuperficie invece che una singola superficie.
Knot : nodo. Nella geometria NURBS i nodi sono una lista di cifre in numero pari
a (grado+N-1), dove N è il numero di punti di controllo. Talvolta questa lista
di numeri è detta vettore nodo ma in questi termini, la parola vettore non
significa una direzione 3D. I nodi possono esser aggiunti senza modificare la
forma di una curva NURBS mentre la rimozione di nodi cambia la forma della curva
stessa. Rhino è dotato di un'interfaccia avanzata per rimuovere un nodo che
automaticamente ne esegue l'appropriata rimozione quando l'utente cancella un
punto di controllo. E' importante non confondere un nodo con un punto di
controllo anche se essi coincidono per curve di grado 1.
Layers : con il termine layer s'indica un raggruppamento di oggetti. E'
possibile assegnare un colore, attivare o congelare, mostrare o nascondere tutti
gli oggetti del layer.
Layout : disposizione delle viste nell'interfaccia del programma.
Lightmap : Si tratta di una textures semitrasparente, in cui è già stato
premappato l'effetto di ombra o luce che si desidera ottenere su un'altra
texture. Viene applicata utilizzando come alpha channel il bianco oppure un
altro colore preselezionato.
Lightmap lighting : Tecnica di illuminazione che fa uso delle Ligthmap per
effettuare gli effetti di illuminazione/ombra nella scena 3D. Permette una resa
molto bella da vedere e molto precisa; richiede però l'utilizzo del
multitexturing, che ha comunque un impatto sulle prestazioni anche con schede
dotate di 2+ texture units, occupando una maggior quantità di bandwidth. Questa
tecnica inoltre consente solamente un' illuminazione/ombreggiatura "statica" e
non "dinamica" (cioè in movimento, aggiornata in tempo reale).
L.O.D Bias : Level of Detail Bias. Riferito al Mip Mapping, indica il numero di
versioni utilizzate della stessa texture; maggiore è migliore dovrebbe essere la
qualità visiva e la nitidezza delle textures, ma sarà anche maggiore
l'occupazione della bandwidth. Generalmente non vi è grande necessità di
incrementare tale valore; nal caso che si utilizzi il FSAA attivato però può
contribuire a compensare la "sfuocatezza" causata dal FSAA, rendendo le textures
comunque nitide.
Lock/Unlock : bloccare/sbloccare. Questo comando permette di bloccare/sbloccare
l'oggetto selezionato. A seguito di ciò, l'oggetto risulta congelato perciò non
può esser selezionato ma verso di esso è possibile eseguire uno snap. Si ricorda
attraverso il comando LockOsnap, è possibile disabilitare tutti gli snap
persistenti attivi (vedere Freeze).
Loft : il comando Loft crea una superficie attraverso una serie di curve dette
loft lines o linee di tracciamento. Un oggetto loft è un oggetto tridimensionale
ottenuto generando una superficie attraverso una o più forme poste lungo un
percorso. Le forme loft possono perciò esser concepite come sezioni trasversali
dell'oggetto loft.
Mapping : l'operazione di mapping (mappatura) consiste nell'applicazione di
un'immagine bitmap alla superficie di un oggetto.
Match : letteralmente significa 'congiungere', 'far combaciare'. Con il comando
Match si uniscono due curve congiungendone le due estremità oppure si uniscono
due superfici congiungendone i bordi.
MCD OpenGL : Mini Client Driver, tipo di driver che offre un supporto limitato
alle specifiche OpenGL, permettendo di essere utilizzato solo per i giochi.
Merge : unire/fondere. Questo comando esegue una funzione simile al comando Join,
cioè unisce due superfici (o due bordi adiacenti di una stessa superficie) in
un'unica superficie smussando il bordo in comune. A differenza della funzione
Join, il Merge non mantiene gli oggetti primitivi che vengono perciò persi.
Mesh : il termine mesh si riferisce ad una modalità di rappresentazione degli
oggetti mediante facce/poligoni che a loro volta definiscono una combinazione
qualsiasi di superfici piane, curve o piegate. Rhino supporta sia facce
triangolari sia a forma di quadrilatero.
MIP mapping : è una tecnica che permette di risolvere il problema dell'effetto
mosaico delle texture senza effettuare complesse interpolazioni. Consiste nel
memorizzare tre copie della stessa texture con diverse risoluzioni per poi
utilizzare quella più adatta alle dimensioni dell'oggetto (MIP sta per Multum in
Parvo). In questo modo si riduce la necessità di effettuare i ridimensionamenti
che sono all'origine dell'effetto mosaico. Questa tecnica, tuttavia, richiede
l'utilizzo di molta memoria per la conservazione delle texture.
Mirror : letteralmente significa 'riflettere'. Il comando Mirror esegue una
copia dell'oggetto che è una riflessione speculare dell'oggetto di partenza. Il
prompt dei comandi richiede l'inserzione di due punti che individuano il piano
di riflessione speculare ortogonale al piano di costruzione.
Motion Blur : Effetto grafico facente parte del T-Buffer 3dfx; consiste
nell'elaborare diverse volte lo stesso frame, calcolando a ogni passata la
posizione di alcuni, e ben determinati, oggetti in movimento rispetto allo
scenario; nella rappresentazione della scena 3D si avrà che gli oggetti in
movimento verranno resi con una sorta di "scia" in modo da rendere il loro
movimento, secondo maggiormente fluido. Tale operazione riduce di molto il
Fill-rate della scheda video a seconda della quantità di passate utilizzate per
applicarlo.
Mpixel/sec : Misura per indicare il Fill-Rate di un chip grafico, che indica la
quantità in milioni di pixel che possono essere generati in un secondo.
MTexel/sec : Misura per indicare il Fill-Rate di un chip grafico, che indica la
quantità in milioni di texel che possono essere generati in un secondo.
Multisampling : modalità di rendering che fa uso di differenti versione dello
stesso frame, ottenendo un determinato numero di sub-pixel, che in seguito, per
mezzo di un'interpolazione, verranno utilizzati per applicare vari effetti quali
ad esempio Anti-Aliasing, Motion Blur, Depth Of Field; tale modalità di
rendering è supportata dalle DirectX a partire dalla release 8.0.
Multitexturing : Applicazione di più texture su uno stesso oggetto; si parla di
single-pass multitexturing se l'hardware della scheda video è in grado di
compiere questo lavoro in un unico ciclo di clock; tale situazione si verifica
quando il numero di texture units per pipelines è perlomeno pari al numero di
textures sovrapposte nella modalità utilizzata. (attualmente se ne utilizzano
generalmente non più di due).
N-Patches : Con tale tecnica si indica una modalità di costruzione geometrica
della scena 3D; un modello 3D realizzato con un basso numero di poligoni 8che
quindi apparirà piuttosto spigoloso) verrà trattato in modo che ogni triangolo
venga scomposto in tanti piccoli triangoli, che vengono poi "aggregati"
attraverso complessi processi matematici. Ciò rende il modello 3D decisamente
più accurato e privo di vistosi "spigoli" senza teorica perdita di prestazioni.
NURBS : questo acronimo indica B-splines razionali non uniformi. Le NURBS sono
utilizzate per rappresentare una geometria 3-D .
Offset : il comando Offset di una curva /superficie crea una nuova
curva/superficie ad una distanza specificata.
OpenGL (Open Graphics Language): il linguaggio e lo standard software sviiuppati
da Silicon Graphics per le applicazioni grafiche tridimensionali di tipo
professionale. E' molto comune in ambito Unix, ma sta trovando rapida diffusione
anche nel mondo Windows NT, Viene utilizzato anche da alcuni giochi per personal
computer, i quali richiedono però speciali driver da montare sulla scheda
grafica.
Ortho : il comando Ortho (Orto) forza il puntatore (marker) a muoversi in due
sole direzioni ad un angolo specificato dall'ultimo punto inserito. Di default,
l'angolo è impostato a 90° ma è possibile modificare questo valore utilizzando
il comando Orthoangle.
Palletized texture : sono particolari texture compresse che occupano minore
spazio in memoria. Permettono di realizzare la tecnica del MIP Mapping con una
minore occupazione di memoria e quindi a costi inferiori. I formati più usati di
texture compressa sono CLUT-4 e CLUT-8, rispettivamente da 16 e 256 colori. CLUT
significa Color Look-Up Table.
Pan : panoramica. Con il comando Pan si esegue un movimento panoramico della
vista.
Patch : il comando Patch crea una superficie da curve nello spazio 2D e 3D.
Pane : riquadro. Il termine pane generalmente si riferisce ai riquadri presenti
nella barra di stato o nella barra degli strumenti.
Path : percorso o traiettoria.
Pattern : schema ripetitivo. Con il termine pattern s'indica la configurazione o
schema secondo cui sono disposti i punti.
PCI : Peripheral Components Interconnect, bus di sistema utilizzato per la
connessione di periferiche quali schede video e audio, controller, schede di
rete ecc. Ha una frequenza di lavoro tipica di 33mhz e un transfer rate teorico
di 133 Mb/sec.
Per-pixel anti-aliasing : nota anche col nome di sort-independent o scene
anti-aliasing, questa tecnica raffinata per la riduzione della scalettatura si
applica all'immagine intera, che viene espansa nel frame-buffer per essere
sottoposta a calcoli sui valori dei colori, per essere poi ridimensionata alla
risoluzione di visualizzazione.
Per-pixel MIP mapping : tecnica che permette di applicare il metodo del MIP
Mapping a ogni singolo pixel di ciascun poligono. Per la colorazione di ogni
punto dell'oggetto si utilizza il valore corrispondente della texture che, tra
tutte quelle memorizzate, meglio si adatta per definizione alla posizione nello
spazio del pixel da rappresentare. Richiede molta potenza di calcolo.
Per-pixel lighting : tecnica d'illuminazione della scena 3D; effettua tutti i
calcoli per ogni singolo pixel, ottenendo risultati decisamente più precisi e
accurati (rispetto alla modalità per vertex), producendo una qualità visiva
nettamente superiore. Quest'ultima tecnica è supportata in hardware soltanto dal
chip Nvidia GeForce2 GTS/MX e ATI Radeon, ma quasi nessun gioco attuale a sua
volta lo supporta (fatta eccezione per Isle Of Morg demo). Sarà supportata dalle
API DirectX a partire dalla release 8.0
Per-vertex lighting : tecnica d'illuminazione della scena 3D gestita in
hardware; fa' sì che ad ogni "vertex" (cioè ogni vertice che forma i poligoni)
venga attribuito un determinato valore/colore; questi valori verranno poi
interpolati tra di loro per ottenere l'effetto visivo finale da conferire alle
textures che andranno a ricoprire i poligoni. Questa interpolazione fà si che il
risultato sia generalmente abbastanza approssimativo, specialmente se il numero
di poligoni è basso. maggiore è tale numero e più risulterà preciso l'effetto di
illuminazione, ma abbasserebbe le prestazioni a causa delle forti richieste di
calcoli da parte del motore T&L e di una maggior occupazione della bandwidth.
Perspective correction (correzione prospettica): tecnica utilizzata per adattare
le texture degli oggetti 3D alla prospettiva derivante dal punto di vista
relativo dell'osservatore. Senza questa correzione le superfici degli oggetti
sarebbero visualizzate con evidenti distorsioni prospettiche. Per ottenere le
migliori prestazioni e l'acceleratore 3D che dovrebbe svolgere questa
operazione.
PGC : Parallel graphics Configuration tecnologia di implementazione di due chip
operanti in parallelo sviluppata da Metabyte, nota come Wicked 3D; un chip
genera la metà superiore della scena, mentre l'altro chip la metà inferiore. Una
delle caratteristiche più peculiari di questa tecnologia risiedeva nella
possibilità di affiancare una scheda video AGP con una PCI per operare in
parallelo, anche se all'atto pratico questa tecnologia è rimasta ferma allo
stato prototipale e non se n'è mai avuta una realizzazione pratica. Si è
addirittura sostenuto che il suo annuncio si trattasse in realtà di pura
operazione di marketing da parte di Metabyte.
Phong shading : è' il modello d'illuminazione più accurato tra quelli utilizzati
dai programmi grafici tridimensionali. Genera superfici abbastanza realistiche
calcolando l'interazione della luce ambientale con la superficie dell'oggetto su
ogni punto di ciascun poligono. A causa dell'enorme mole di calcoli che
richiede, questo modello di solito non viene utilizzato per applicazioni 3D
interattive (dove lo schermo venga modificato di frequente) e per i giochi, ma
solo per le applicazioni professionali con hardware specializzato.
Pipe : il comando Pipe crea una forma tubolare attorno ad una curva. E'
possibile indicare il diametro di tale forma, l'eventuale spessore e se le
estremità devono esser chiuse o aperte.
Pipeline di rendering : Si tratta della principale unità di elaborazione
presente all'interno di un chip grafico; ve ne possono essere più di una,
operanti in parallelo, e a seconda della frequenza di clock utilizzata, esse
generano un determinato numero di pixel per secondo; è possibile ottenere il
Fill-Rate di un chip grafico proprio moltiplicando la frequenza di clock per il
numero di pipelines presenti nel chip in questione.
Pipelining : tecnologia supportata dalla maggioranza delle più recenti schede
video AGP; permette di impartire richieste o comandi alla cpu di sistema senza
dover attendere che il risultato della precedente operazione venga restituito
dalla cpu di sistema; in questo modo viene migliorata l'efficienza e quindi
ridotti i tempi dei trasferimenti tra interfaccia AGP, scheda video e CPU:
Pixel : Picture element, l'unità base, il punto che compone un'immagine. Per
definire un pixel è necessario conoscere le sue coordinate e il suo colore.
Pixel samples : Pixel ottenuti attraverso un processo di interpolazione, che
avviene tramite l'elaborazione di differenti versioni di uno stesso frames; sono
utilizzati per svariati effetti, quali ad esempio l'Anti-Aliasing; maggiore è il
loro numero e maggiore sarà la precisione dell'effetto applicato attraverso
essi.
Point sampling : E' la tecnica più elementare di texturing. La texture viene
utilizzata come "sample", cioè come campione per conoscere quale colore dovrà
avere un particolare pixel. Il risultato finale si traduce in immagini a
"cubetti" per i poligoni vicini, oppure in immagini confuse per quelli lontani.
Poligoni : Nella grafica 3D è la struttura primitiva con cui vengono costruiti
gli oggetti 3D; si tratta generalmente di triangoli.
Polyline : polilinea. Una polilinea è una curva costituita da segmenti di linee
rette uniti insieme estremità per estremità.
Polysurface : polisuperficie. Una polisuperficie consiste di due o più superfici
che sono unite insieme e con un bordo o parte di esso in comune. Una
polisuperficie che racchiude un volume di spazio definisce un solido.
Preview : anteprima. Questa funzione permette di previsualizzare l'immagine
sullo schermo.
Profondità colore : Numero di bit associati ad ogni pixel per definirne il
colore. Il numero dei colori disponibili è dato dalla formula 2bit per pixel.
Con 24 bit per pixel (corrispondenti a 16.777.216 colori) si ha il true color,
ovvero la qualità fotorealistica.
Prompt : il termine prompt indica la riga di comando.
RAMDAC : RAM Digital to Analog Converter, chip che converte l'immagine finita,
da sequenze di bit in forme d'onda analogiche, e la invia al monitor per essere
visualizzata. Dalla sua frequenza di lavoro, espressa in MHz, dipende la massima
frequenza di refresh ottenibile su monitor. Un RAMDAC di buona qualità è
essenziale per ottenere un'immagine stabile e chiara su monitor.
Ray tracing : Algoritmo di rendering, la luce viene scomposta in singoli raggi,
ognuno dei quali avrà un comportamento differente a seconda del tipo di
superficie che andrà a colpire. Tiene conto di numerose leggi fisiche come
rifrazione, riflessione, ecc. Molto realistico ma richiede molta potenza di
calcolo.
Rebuild : ricostruire/rigenerare. Questo comando permette di rigenerare un
gruppo di curve con curve il cui grado e numero di punti di controllo sia
specificato. I punti di controllo della curva risultante sono spaziati in modo
uniforme.
Reflection Map : si tratta di una texture, in cui è mappato l'ambiente di una
determinata scena 3D; essa verrà poi utilizzata per applicare un effetto di
Environment Mapping sugli oggetti 3D.
Refresh : Nel caso dei monitor, indica il tempo necessario affinché la
visualizzazione di una immagine sia completata. Il refresh si misura in hertz:
se la frequenza di refresh è di 60hz, l'immagine viene completata sullo schermo
in 1/60 di secondo. Una bassa frequenza di refresh (fino a 75hz) è affaticante
per la vista, poiché l'occhio umano riesce a distinguere la progressiva
costruzione di un'immagine, che si traduce in fastidioso effetto di sfarfallio.
Rendering : Seconda fase della generazione di una immagine 3D. Una volta
definiti i poligoni, i materiali e le luci, il rendering si occupa di tutti i
calcoli necessari a creare un'immagine bitmap. E' in questa fase che vengono
applicate e processate le texture. Esistono varie tecniche di rendering come
gouraud, phong , raytrace o radiosity; maggiore è il realismo che si vuole
ottenere, maggiori sono il tempo, la memoria e la potenza di calcolo necessari.
Revolve : eseguire una rivoluzione. Questo comando crea forme tridimensionali a
partire dalla rivoluzione di un profilo bidimensionale attorno ad un asse.
RGB : acronimo di Red, Green, Blue, ovvero rosso, verde e blu, indicante una
modalità di rappresentazione del colore con tre canali.
Risoluzione : Indicata da due cifre (ad esempio 1024x768) indica il numero di
pixel di cui è composta una scena 3D mostrando il numero di pixel su una linea
orizzontale e una verticale. Alla risoluzione di 800x600 ad esempio, si avrà una
scena composta da 480.000 pixel. maggiore è la risoluzione e maggiore è la
definizione e la pulizia dell'immagine. Aumentando la risoluzione si può anche
ovviare in parte all'effetto di aliasing. Inoltre, maggiore sarà la dimensione
del proprio monitor, e maggiore sarà la risoluzione necessaria per ottenere una
buona pulizia dell'immagine: con un monitor 14" a basterà 800x600 per
visualizzare immagini nitide e pulite, mentre con un monitor 19" e la stessa
risoluzione si avranno immagini decisamente sfuocate.
Rotate : ruotare. Questo comando esegue una rotazione attorno ad un punto
specificato e per un angolo determinato. Invece di indicare l'angolo di
rotazione è possibile specificare il punto verso il quale ruotare l'oggetto.
Quando questo comando è applicato al piano di costruzione, sono invece richiesti
due punti che definiscono l'asse attorno a cui deve esser ruotato il piano. E'
richiesto inoltre l'angolo di rotazione o un punto verso il quale viene
trascinato il piano di costruzione attorno all'asse di rotazione.
S3TC : Tipologia di compressione textures proprietaria di S3/Nvidia, e
supportata dalle schede dotate di chip Savage3D/Savage4 e Nvidia GeForce/GeForce2/GeForce2
MX/GeForce2 Ultra/Quadro/Quadro2. Tale algoritmo di compressione è in grado di
ridurre le dimensioni delle textures con un rapporto di 1/6 rispetto alla
dimensione originale con textures 32Bit e di 1/4 con textures 24Bit. Con i chip
grafici Nvidia S3TC è fruibile soltanto in ambiente OpenGL e a partire dalle
release 5.X dei drivers Detonator.
Sdram : Tipologia di memorie ram frequentemente utilizzate per le schede video
3D, grazie al loro costo relativamente basso. Ne esistono moduli in versione DDR
(Double Data Rate, i dati vengono trasmessi su entrambi i fronti di clock,
raddoppiando in pratica la bandwidth della memoria) per migliorare le
prestazioni, anche se ovviamente con un prezzo maggiore, che va a sua volta ad
influire sul prezzo della scheda video.
Sgram : Altra tipologia di memorie ram, appositamente utilizzate e progettate
per l'utilizzo su schede video; tali memorie fanno si che che il "reset" di
porzioni di memoria quali il frame-buffer o lo z-buffer venga effettuato molto
velocemente, e non faccia perdere alcuni cicli di clock per tale operazione come
invece avviene con memorie Sdram. In questo modo viene ottimizzata l'efficienza
della memoria e, quindi, migliorate le prestazioni della scheda video che fa
utilizzo di tali memorie. Esistono anche moduli di DDR-Sgram, come visto sopra
per quanto riguarda le memorie Sdram.
Scale : questo comando permette di riscalare o ridimensionare un oggetto in
proporzione. Gli oggetti sottoposti allo Scale 1D, 2D e 3D si espandono o si
contraggono in una, due e tre dimensioni rispettivamente in base al parametro di
scala impostato.
Seam : con questo termine si indica quella parte dove due bordi di una
superficie vengono a contatto.
Shade : ombra. Questo termine viene utilizzato per indicare una modalità di
visualizzazione dove gli oggetti sono rappresentati con delle superfici
ombreggiate. Il comando Shade quindi ombreggia gli oggetti all'interno di una
viewport. E' possibile eseguire uno Shade di tutte le viewport
contemporaneamente.
Shape : forma/sezione.
Sideband Addressing : Canale aggiuntivo a 8 bit presente nella connessione AGP
che permette il passaggio delle richieste da parte del processore video,
lasciando maggior banda passante al transito dei dati; abilitandolo si ha un
incremento prestazionale specialmente se si utilizzano textures di dimensioni
molto grandi, mente in condizioni, generalmente, normali si ha un incremento
minimo o del tutto irrilevante
SLI : Scan Line Interleave tecnologia sviluppata da 3dfx al fine di utilizzare
due chip grafici operanti in parallelo, in modo da poter aumentare nettamente il
Fill-Rate senza ricorrere a costosi sviluppo dell'architettura e a volte
irreperibilità di memorie adeguatamente veloci. A volte tale termine viene
impropriamente utilizzato anche per definire qualsiasi tipo di soluzione "multi
chip". La tecnologia SLI fà si che un chip renderizzi le linee di pixel pari,
mentre l'altro quelle dispari. Essa è stata utilizzata nelle schede VooDoo2 (in
questo caso venivano utilizzate in parallelo due schede e non due chip grafici)
e nelle schede VooDoo5 , dotate del chip 3dfx VSA100. Un'evoluzione, utilizzata
solo con il chip VSA100 è la modalità Bands interleave.
Soft Reflections/Shadows : Effetto grafico proprietario di 3dfx, realizzato
facendo uso del rendering multisampling. L'ombra relativa a determinati oggetti
viene fatta ruotare all'interno di differenti versioni dello stesso frames;
interpolandone i risultati sia otteranno ombre che andranno a sfumare verso
l'esterno, rendendole maggiormente realistiche. Una simile procedura viene
utilizzata per le riflessioni di oggetti su oggetti riflettenti.
Spherical Environment Mapping : tecnica piuttosto semplice di Environment
Mapping; richiede solamente una reflection map texture. In essa viene
rappresentata la serie di oggetti/ambientazione in questione come se fossero
proiettati su una sfera e resi piatti. Per fare un banalissimo esempio, è come
se un planisfero equivalesse alla spherical reflection texture, e un mappamondo
alla relativa sfera immaginaria su cui è rispecchiato l'ambiente. Questa tecnica
di environment mapping necessita di ricreare la texture nel caso che il punto di
osservazione cambi, rispetto all'immaginaria posizione al centro della sfera.
Ciò comporterebbe una significativa deformazione delle immagini riflesse; perciò
lo SEM può ritenersi adatto per rappresentare unicamente oggetti fermi e lucidi.
Snap : il comando Snap vincola il puntatore (marker) a precisi punti degli
oggetti presenti nella scena o della griglia. In particolare se è attivo lo snap
alla griglia (grid snap) il puntatore è vincolato a muoversi per i punti della
griglia. Qualora sia attivo lo Snap all'oggetto (Object Snap) il puntatore è
vincolato a muoversi alla fine (End), vicino (Near), al centro (Center), e così
via secondo la relativa opzione Snap attivata (End, Near, Center, ').
Split : il comando Split esegue una separazione o suddivisione di una curva in
più parti ciascuna della quali viene conservata. Spotlight = Sorgente di luce
direzionale. Il comando Spotlight proietta un fascio di luce di forma conica a
partire da un punto (vertice del cono) verso l'oggetto. E' possibile definire
l'apertura del cono e perciò il volume di spazio illuminato dalla sorgente di
luce direzionale.
Stencil buffer : Permette di mappare una immagine secondaria su quella
principale contenuta nel framebuffer.
Sub-pixel : sinonimo di Pixel sample: si tratta di pixel ottenuti attraverso un
processo di interpolazione, che avviene tramite l'elaborazione di differenti
versioni di uno stesso frame; sono utilizzati per svariati effetti, quali ad
esempio l'Anti-Aliasing; maggiore è il loro numero e maggiore sarà la precisione
dell'effetto applicato attraverso essi.
Supersampling : Modalità di rendering, che consiste nelle seguenti operazioni:
la scena viene renderizzata ad una risoluzione superiore e "scalata" a quella
utilizzata per riprodurre l'immagine; così facendo si eliminano buona parte
delle scalettature (cioè gli effetti di aliasing) che sarebbero state
visualizzate alla risoluzione utilizzata. Tale modalità di rendering infatti
viene utilizzata come tecnica alternativa di Anti-Aliasing, rispetto al metodo
Multi-sampling utilizzato da 3dfx nel chip VSA100. Anche questa tecnica implica
l'impiego di numerose risorse della scheda video, soprattutto al crescere della
risoluzione video che viene "scalata".
Sweep : il comando Sweep crea una superficie passante per delle sezioni
significative (shape) scelte dall'utente seguendo un binario (rail) specificato.
Il comando Sweep può esser eseguito con un unico binario o rispetto a due
binari.
T-Buffer : Tecnologia implementata da 3dfx nel chip VSA100 (schede VooDoo5) in
grado di implementare differenti effetti grafici quali Anti-Aliasing, Motion
Blur, Depth Of Field e Soft Shadows; sfrutta la tecnologia dell' Accumulation
Buffer, cioè quella di combinare differenti versioni di uno stesso frame.
Tearing : Se si svincola la visualizzazione di una immagine dal V-Sync, allora
le immagini vengono inviate sul monitor appena pronte, anche se quella
precedente è ancora in fase di completamento. Questo si traduce in "tearing",
cioè immagini spezzate o sfarfallanti, ma anche in un certo aumento del
framerate, poiché sono eliminati i tempi di attesa.
Template : modello. Insieme di impostazioni che vengono salvate e richiamate per
nuovi progetti.
Texel : Texture Element, l'elemento base, il pixel che compone una texture.
Texture : la composizione fisica di una superficie che è tipica dei diversi
materiali. Può essere l'impressione tattile comunicata da una superficie quando
la si tocca oppure l'immagine che ne rappresenta visivamente le caratteristiche
come se la toccassimo. Nella grafica 3D la texture è una bitmap creata in un
opportuno programma di fotoritocco o digitalizzata da una foto. Tale 'mappa'
viene applicata all'oggetto al fine di renderlo realistico.
Texture mapping : creazione di una speciale superficie per il rivestimento di
oggetti tridimensionali visualizzati a video. La texture, o tessitura della
superficie di rivestimento, viene generata con algoritmi matematici e può avere
qualsiasi forma: marmo, legno, buccia d'arancia, metallo e via di questo passo.
E' anche possibile prendere un'immagine fotografica e avvolgerla intorno
all'oggetto oppure applicarla a una delle sue facce. II metodo viene utilizzato
per conferire maggiore realismo agli oggetti 3D. Se non viene svolta da un
processore 3D dedicato, quest'operazione rallenta moltissimo il computer.
Texture Unit : circuito integrato, esterno o interno al processore video, che si
occupa della gestione delle texture. Per ogni pipeline ve ne può essere più di
una, permettendo la gestione del multitexturing in una sola passata.
Tile-based MIP mapping (MIP mapping a piastrella): è l'implementazione più
semplice della tecnica del MIP Mapping. In pratica si sceglie tra le copie
disponibili della stessa texture quella che approssima maggiormente per
dimensioni il poligono su cui dovrà essere sovrapposta.
Traking Line : linea guida.
Transform&Lighting (T&L) : procedimento alla base della generazione di una scena
3D su monitor, cioè la conversione di tutti i dati in 3D in un ambiente 2D; tali
conversioni sono ottenibili con calcoli matriciali relativamente semplici ma in
numero elevatissimo: più oggetti compongono la scena 3D, più poligoni saranno
presenti, maggiore sarà il numero di operazioni di conversione matriciale da
effettuare per passare da una realtà 3D ad una 2D. Tale tipo di operazioni
prende il nome di transformation.
Al termine dell'operazione di transformation avremo quale risultato un insieme
di vertici, ciascuno dei quali è rappresentazione di uno specifico punto dello
spazio 3D; ognuno di questi punti è dotato di informazioni in merito alla sua
illuminazione, in quanto ipotizzando che vi sia illuminazione dinamica (dynamic
lighting) la luminosità di ogni parte della scena tenderà a variare con il
muoversi all'interno della scena 3D. Il processo di calcolo delle informazioni
circa le differenti sorgenti di illuminazione di ognuno dei vertici che
compongono la scena 3D prende il nome di lighting. Tutte le operazioni sopra
descritte richiedono una grande mole di calcoli in virgola mobile, che vengono
gestiti dal processore di sistema; se un chip grafico si dice dotato del
supporto al "T&L hardware" significa che tali operazioni saranno gestite da esso
e non più dalla cpu di sistema; se il T&L è implementato in maniera ottimale se
ne otterrà un incremento delle prestazioni, in quanto le unità T&L dei chip
grafici sono specificamente progettate per tali tipologie di calcoli.
Trilinear filtering : Metodo di filtering che permette una miglior qualità
visiva delle textures rispetto al bilinear filtering. Date due mip-map della
texture precedentemente filtrate, il tri-linear filtering esegue un nuovo
filtraggio sulla texture derivante, correggendo l'effetto "a blocchetti". Si
tratta di una delle più avanzate tecniche di filtering, richiede un discreta
quantità di potenza di calcolo, ma la qualità delle textures risulta in generale
migliore.
Tri-linear MIP mapping : è l'implementazione più raffinata della tecnica del MIP
mapping. Per ottenere il colore del punto da rappresentare si utilizzano
contemporaneamente due copie di diversa risoluzione della stessa texture: su
ciascuna copia si identifica il punto che meglio approssima il valore da
rappresentare e su di esso si effettua un'interpolazione bilineare con i quattro
punti circostanti; i due valori che si ottengono (uno per ciascuna copia della
texture) vengono a loro volta interpolati per ottenere il valore finale del
pixel da rappresentare. Per gestire in tempo reale tutti i calcoli sulle due
copie della texture questa tecnica richiede un'enorme potenza di calcolo insieme
a una consistente banda passante.
Trim : tagliare/forare. Il comando Trim si applica sia a curve sia a superfici,
e consiste nel tagliare delle parti. Le parti tagliate (trimmed) sono rimosse
dalla curva/superficie sottoposta al trim ma non sono perse; è possibile infatti
ripristinare la curva/superficie originaria effettuando un'operazione di untrim.
Triple buffering (triplo buffer): Tecnica che fa uso di tre zone di memoria per
elaborare tre fotogrammi contemporaneamente. Rispetto al double buffering, ora
esiste un terzo buffer: uno è in fase di visualizzazione sul monitor, il secondo
è pronto per essere visualizzato, nel terzo si sta creando l'immagine
successiva. Questo è necessario per svincolare i veloci chip di ultima
generazione dalle attese della visualizzazione su monitor. Questa tecnica
implica un'occupazione di memoria tripla.
Twist : torcere. Questo comando richiede l'inserimento di due punti che
identificano l'asse di torsione e l'angolo o il punto dal quale eseguire questa
operazione. Questo comando può esser applicato a punti di controllo, curve,
superfici e mesh ma non a polisuperfici.
V-Sync : Vertical Sync, segnale di sincronismo che indica il completamento della
visualizzazione del frame corrente sul monitor. Il V-Sync dà il via allo scambio
tra il buffer primario e quello secondario e quindi alla visualizzazione su
monitor del frame successivo. Il V-sync coincide con la frequenza di refresh
verticale. La disattivazione del V-Sync può comportare l'effeto di "tearing"
Vertex : Con tale termine si indica un vertice che compone un determinato
poligono nella scena 3D. Ad esso possonoe ssere ad esempio legate informazioni
riguardo al suo grado di illuminazione.
View : vista. Una view è perciò una rappresentazione grafica di un modello da
una determinata posizione (punto di vista) nello spazio.
Viewport : con questo termine s'indica un'area di disegno dove creare e
modificare gli oggetti, siano essi curve, superfici o modelli interi.
Volumetric fog : effetto atmosferico di nebbia o illuminazione realizzato
tramite un sistema di particelle. In questo modo si ha un maggiore effetto di
"densità" risultando molto più realistico.
Volumetric Texture : Sinonimo di 3D Texture. Le textures volumetriche possono
esser definite come lo sviluppo volumetrico di una texture 2D; una texture
volumetrica quindi sarà praticamente composta da numerose "fette" poste l'una
sopra l'altra, sino ad ottenere un cubo/parallelepipedo. I colori della textures
sono indicati da tre variabili, x, y, z, con cui il chip grafico attinge dalla
texture 3D i dati necessari per il rendering. Tali textures possono essere
utilizzate per effetti di illuminazione molto realistici: ad esempio, attorno a
una lampada può venir utilizzata una texture volumetrica semitrasparente; gli
oggetti 3D (personaggi ad esempio) che passeranno "attraverso" tale texture 3D
verranno illuminati realisticamente. Altri utilizzi vantaggiosi di questa
textures stanno nel poter creare differenti sezioni di un oggetto 3D al suo
interno, che poi andrà virtualmente "rotto", per esempio un muro, realizzato in
3D, che una volta "spaccato" rivelerà al suo interno un aspetto differente,
rendendo tutto molto più realistico. Le textures volumetriche hanno dimensioni
in formato ad esempio 64x64x64; ciò comporta però una maggior dimensione in
Bytes , e, quindi, maggior occupazione della bandwidth della memoria video.
VRAM : Video RAM; tipologia di memoria ram utilizzata dalla schede grafiche,
permette un doppio accesso simultaneo, migliorando le prestazioni; è comunque
più costosa delle convenzionali memorie SDRam o SGRam.
VTC : Volumetric Texture Compression Tecnologia di compressione delle textures
3D in fase di sviluppo da parte di NVidia; oltre a questo si conosce sinora
anche la tecnica DXVC, implementata a partire dalle DirectX 8.0
Wireframe : letteralmente indica 'intelaiatura/struttura in filo metallico'.
Indica quindi una modalità di visualizzazione che permette di rappresentare gli
oggetti con un insieme d'isoparm (vedere isoparm) e curve di bordo.
WRAM : Tipologia di memorie Ram, appositamente progettata per l'utilizzo su
schede grafiche da Samsung; permette un doppio accesso simultaneo come le
memorie VRAM, e sono generalmente più veloci a causa della maggior dimensione di
ogni singolo memory block. Nettamente più costose rispetto alla classiche
memorie. In tempi recenti sia questa tipologia di memoria non è stata più
utilizzata, come anche per quanto riguarda le VRAM; le case produttrici hanno
invece utilizzato memorie meno costose in quantità maggiori e aumentando
fortemente le frequenze di clock.
Z-buffer : Zona della memoria video dove è conservata la posizione di un punto
nello spazio 3D. Lo Z-buffer contiene le informazioni sulla profondità di un
punto, ovvero sulla distanza rispetto all'osservatore. Ogni valore dello
Z-buffer è formato da un numero variabile di bit che ne determina la precisione.
Ad esempio, con uno Z-buffer a 16 bit ogni punto può avere 216 =65556 valori
possibili di profondità. Uno Z-buffer a 24 o 32 bit quindi consente maggiore
dettaglio e precisione, mentre con quello a 16Bit potrebbero presentarsi alcuni
artefatti o difetti visivi. Il tipo di Z-Buffer (a 24 o 16Bit) utilizzato è
legato generalmente alla profondità di colore; se essa è di 32Bit non sarà
possibile utilizzare uno Z-Buffer di 16Bit. Soltanto con alcuni chip grafici
recenti, quali ad esempio Radeon256 o GeForce2 MX è possibile selezionare i due
valori separatamente. Da ricordarsi che uno Z-Buffer a 16Bit porterebbe un
aumento delle prestazioni in quanto libera bandwidth della memoria rispetto a
quello a 32Bit.
Zoom : comando per aumentare o ridurre la distanza di visualizzazione degli
oggetti presenti in una vista. In particolare con il comando Zoom Extents (Zoom
Estensione) si riduce la scena in modo che possa apparire interamente.