la curva propriamente detta cicloide è quella descritta da un punto di una circonferenza (ruotante), mentre questa ultima ruota, senza strisciare, intorno al asse passante per suo stesso
centro, lungo una retta.
(fig.1)
fig. 1 |
- La prima variante consiste nel sostituire la direttrice rettilinea (rotaia), nel caso della cicloide classica, con una direttrice circolare. vedi fig. 2
fig. 2 |
in questi due casi sopracitati (fig.1, fig.2) la figura ruotante (generatrici) e quella che fa da rotaia (direttrice) sono complanari.
seconda variante (crtoide)
(fig.3), utilizzare due circonferenze, tangenti tra loro, ma sghembe, una appartenente ad un piano orizzontale e l'altra ad un piano verticale.
fig. 3 |
la circonferenza ruotante effettua tre rotazioni: la prima intorno al suo stesso centro, il secondo intorno all'asse passante per la circonferenza ruotaia ed il terzo intorno ad una retta verticale passante il suo centro.
questo ultimo caso può avere, in parte, come esempio pratico, quello della curva tracciata da un punto posto sulla superficie sferica della luna, mentre questa ultima ruota intorno a se stesso ed intorno alla terra.
salve prof. se hai letto questa fino a questo punto mi piacerebbe sapere la denominazioni delle ultime curve (fig2, fig3).
nel caso della fig.3 mi piacerebbe costruire un modellino per verificare l'esattezza di tale meccanismo, hai qualche idea?.
salam
Hasan
Veniamo alle tue curve.
Osservo innanzi tutto che il termine rotaia non esiste in italiano, potresti dire rotaia (come nelle ferrovie) ma sarebbe
più esatto direttrice.
Spero che non te ne abbia a male, ma se vuoi essere ascoltato, anche la
proprietà di linguaggio alla sua importanza, almeno quando si parla di
scienza.
La curva della figura 2 assomiglia molto alla cardiode (caso particolare
della lumaca di Pascal), ma, per dire che lo è,
bisognerebbe studiarne l'equazione, vedi:
http://www.mathcurve.com/courbes2d/cardioid/cardioid.shtml
La curva di fig. 3, invece, è sghemba e appartiene ad una sfera, inoltre
sembra avere come prima proiezione una cardiode.
E sia detto tutto ciò con il beneficio del dubbio, perché anche qui
bisognerebbe studiare l'equazione.
Mi sento solo di dire con sicurezza che appartiene ad una sfera. Il punto
di regresso (laddove la curva tocca terra, per
intenderci) dovrebbe essere una cuspide, però, come nella cicloide
generata da un cerchio tangente alla direttrice (a questo proposito, potresti
studiare le
altre curve simili, ma generate da cerchi esterni o secanti la
direttrice).
Direi che si tratta di una epicicloide sferica, trattata da Loria a pag.
65 e seguenti del volume secondo del suo Curve sghembe speciali, che puoi
trovare nella Biblioteca Guido Castelnuovo, a Matematica.
Oppure, al mio ritorno, faremo le famose fotocopie, anche quelle 'arretrate'.
Per riconoscerla, basta sostituire al cono di cui parla Loria un cilindro,
come caso particolare. A me pare che sarebbe molto interessante cercare il
modo di generare queste curve come intersezione di superfici.
Per alcune di esse (come la finestra di Viviani) ciò è possibile. Sarebbe un
modo, diciamo così, più descrittivo e anche un modo per rendere queste curve
maneggevoli e realizzabili come forme architettoniche.
Se tu riuscissi in questo intento, riprendendo le curve 'storiche', molte e
bellissime ma mai viste in architettura perché difficili da controllare,
potresti ricavarne una pubblicazione di grande interesse.
salve prof.
per produrre la superficie delimitata dalla curva in fig. 3, si considera la generatrici di un cono, che per vertice il centro della sfera e come base la stessa circonferenza generatrici (rotante) citata in precedenza. il risultato è interessante.
la lezione di mercoledi 22/10/03
data creazione 19-11-2003